
Dal 1915 al 1960 si estende la prolifica produzione commerciale di Dudovich nel settore della grafica pubblicitaria. Saranno circa 300 le illustrazioni che verranno prodotte nel minore formato di cartoni, foglietti, opuscoli, calendari, cataloghi merceologici. Le aziende rappresentate, seppur nella maggioranza identificate, sono tutt’ora da quantificare con precisione e spaziano in uno snodato percorso iconografico di ricerca e sviluppo del messaggio commerciale di mezzo lustro, intervallato da due conflitti bellici a cui seguiranno rinascite di produzione e consumo. Nel 1918 verrà lanciata la corposa campagna pubblicitaria di “ Proton “ ricostituente farmaceutico di “ sicuro effetto e benefico “ indispensabile per soggetti medio borghesi spossati, deperiti e depressi dopo la fine del primo conflitto bellico e con la febbre Spagnola che incombeva sull’Europa. Dal 1920 seguiranno altre felici ed azzeccate ideazioni pubblicitarie tra le quali ricordiamo le più significative “ I preferiti “ della Pirelli Pneumatici ( 1920) , Bitter Campari (1924 ), Cordial Campari ( 1924), Olio Fiat Superol ( 1924), lubrificanti Foltzer ( 1924), UNICA Wafers ( 1928). Gli anni Trenta segneranno una trasformazione sostanziale dell’immagine aderendo ai canoni del “ Novecento” ove la tavolozza dell’Artista abbandonerà la tradizionale metodologia compositiva a favore di un segno più deciso e pulito con una spiccata contrapposizione dei volumi ovvero dell’immagine “ plastica “. Sarà questo un lungo periodo artistico ove Dudovich, non di rado, verrà supportato nei suoi lavori dall’assistente/allievo Walter Resentera, poi suo genero dal 1935, che anagraficamente era molto più vicino alle esigenze del gusto moderno e di regime. Gli anni Quaranta coincideranno invece con l’ultimo periodo artistico di Dudovich, da molti indicato quale momento di inizio della Sua discendente parabola artistica, ove l’impronta novecentista già assunta negli anni Trenta verrà ulteriormente marcata e accentuata da linee sostanziali e prive di dettagli esecutivi come per l’ultima nota pubblicità di “Pack Soda” del 1952. A questo lento ma progressivo declino molto contribuì, dai primi anni Trenta, l’uso della fotografia che già si era affacciata in altri periodi e che, trovando favore e preferenza da parte della committenza, andrà lentamente a sostituire l’illustrazione tradizionale. “© 2017 archivio MD”