Tecnica: Manifesto in stampa cromolitografica su carta
Dimensione: cm 205 x 145
Anno: 1908 ca.
Soggetto: Società Torinese Automobili Elettrici. Vetture, vetturette. Torino. Camions elettrici-vetture benzo elettriche
Stampa: Officine G. Ricordi, Milano
Riferimenti storici: STAE, Società Torinese Automobili Elettrici. Torino
Provenienza: Collezione Salce Museo Nazionale, Treviso.
Note: Chi mai avrebbe pensato che già nel 1908 la Società Torinese producesse autoveicoli elettrici. Avvenieristica innovazione, troppo anticipata considerati i tempi che correvano agli albori del XX secolo. Ma già qualcuno pensava all’indipendenza da fonti petrolifere dei mezzi di locomozione e tale ingegno, scusate se lo scrivo, era solo e tutto italiano. Sta tutta qui l’essenza di questo manifesto a dir poco moderno e precursore di ciò che sta avvenendo 110 anni oggi passati. Bello questo Dudovich nello splendore della sua forma, mano sciolta e intuitiva dove una gentil donna si appresta a salire su una vetturetta elettrica giusto illuminata da chissà quali batterie. Il suo abito elegante azzurro specchia in controluce la naturale colorazione turchese della sovrastante volta celeste; intanto in vettura è seduta un’amica in attesa della soffice partenza elettrica. Gli uomini, come sempre, sono relegati ad incarichi di servilismo, uno in divisa di autiere, l’altro in funzione di ” lacchè” ossequioso intento a facilitare la salita della nobildonna sul nuovo innovativo silenzioso automezzo. L’azzurro è posto come colore contrastante laddove necessita, il cielo, l’abito della signora, i bottoni, le camice, i volti delle due figure maschili, il perimetro del pneumatico. Tutto il resto è pura abilità di Marcello nel comporre e assemblare i soggetti in questione. Opera rinomata e ricercatissima dal mercato dell’alto collezionismo, praticamente introvabile considerato che se ne contano in circolazione non più di tre esemplari, tutti custoditi in istituzioni museali. Richiamo esplicito al manifesto dei magazzini Mele & C. di Napoli datato 1908, ove una dama dal lungo abito azzurro si appresta ad entrare, con un piccolo levriero, in una carrozza tradizionale mentre è coadiuvata da un maggiordomo che la ossequia aprendole la porta per facilitarne la salita. “© 2017 archivio MD”