PAP1 Premoli Anna Pasta, olio su tela a firma Dudovich per l' Ospedale Maggiore di Milano - Marcello Dudovich
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Tecnica: Olio su tela / Oil on canvas
Dimensione: 
cm 200  x 120  / in 78,74  x  47,24
Anno: 
1941 ca.
Soggetto: 
Ritratto di Premoli Anna Pasta
Riferimenti storici:
Ospedale Maggiore di Milano ( Cà Granda )

Esposizioni:  nc
Pubblicazioni:
nc 
Provenienza: 
Raccolta  d’Arte dell’Ospedale Maggiore in Milano

Note : Poche parole e commenti per questa opera  dalla  completa  semplicità e umiltà   preparata  e ideata per ritrarre Anna Pasta, la principale  benefattrice  dell’Ospedale  Maggiore in Milano.  L’olio in esame fu commissionato dalla prima  persona che contribuì  allo sviluppo dell’Ospedale mediante cospicue  donazioni  determinanti  per attivare  la   struttura d’ avanguardia  ospedaliera  tutt’oggi  operativa.  Dudovich si applicò  al lavoro  con una estrema purezza   e umiltà  in quanto nel soggetto che doveva essere rappresentato non vi erano   messaggi  commerciali da far emergere se non la marcata  semplicità della benefattrice.  Olio di rara   esecuzione,  Dudovich  infatti  adottava tale tecnica pittorica  solo per  esclusive  e rilevanti commesse d’arte . “© 2017 archivio MD”

Notizie storico-critiche estratte dalla scheda di censimento  della  Raccolta  d’Arte dell’Ospedale Maggiore in Milano:  Nata a Gallarate (Varese) il 24 febbraio 1869, Anna Pasta, donna colta e intraprendente negli affari, condivise con il marito Camillo Premoli la passione per i viaggi in Italia e all’estero. Morendo, vedova e senza figli, legò all’ Ospedale Maggiore lo stabile di Corso di Porta Ticinese 98-100, che era appartenuto al marito e del quale pensava di interpretare le volontà. La benefattrice morì a Milano l’8 febbraio 1938. Il testamento, olografo, era stato redatto l’8 luglio dell’anno precedente.  Dudovich, incaricato ufficialmente il 4 ottobre 1938, lavorò lungamente al dipinto che solo nell’aprile 1941 potè essere presentato all’esame della Commissione Artistica. Nelle note di accompagnamento all’opera, il pittore annotava: ” È il risultato di molte prove e di molto fare e disfare ed è giunto ad una semplicità quasi cartellonistica, che probabilmente è ciò che vi aspettavate da me”. Gli esperti ospedalieri, pur approvando l’opera in linea generale, invitarono il pittore a modificare lo sfondo, aggiungendovi un viale alberato. Il 27 maggio, Dudovich riconsegnava di nuovo il ritratto alla Ca’ Granda, dopo avervi apportato le modifiche richieste. In quella occasione, quasi ad evidenziare il rispetto delle indicazioni ricevute, annotava: ” L’impressione di giardino come sfondo è evidente”. Ma al pittore si chiesero altri ritocchi ed egli solo dopo un anno ripresentò il dipinto alla Commissione Artistica. Nella seduta del 26 aprile 1942 l’opera fu accolta nelle Collezioni con approvazione unanime ” perché i ritocchi [erano stati] eseguiti a regola d’arte.  Il dipinto, appartenente alla produzione matura del famoso disegnatore liberty, presenta campiture nette e colori decisi. L’impronta cartellonistica, della quale lo stesso Dudovich era consapevole , è indubbiamente marcata, ma la sensazione di energia e di vitalismo che emana dalla composizione è probabilmente molto aderente alla personalità moderna e attiva della benefattrice. 

Category
Tempere Pitture
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