
25 Feb A PROPOSITO DI “ COPIATORI “ E ALLOCCHI
L’altra faccia del Web

Quante deformazioni di scambio commerciale sta portando questa dilagante globalizzazione nella vendita di ogni genere di prodotto ?? Moltissime ! …..se si nota che spesso ( non sempre ) il sostantivo femminile di “ qualità “ è inversamente proporzionale alla definizione di “ globale “. Più aumenta la globalità nella vendita di oggetti, più in genere ne diminuisce la qualità. A tale certezza corrisponde parallelamentre un’altra terza indubbia verità con la quale un oggetto è maggiormente richiesto in proporzione alla sua rarità di reperimento sul mercato. Più un oggetto è prezioso più è ricercato, quindi l’elevata richiesta ne riduce estremamente la reperibilità. Sono queste leggi economiche incise nella pietra. Conseguenza logica: alte probabilità che l’oggetto originale irreperibile venga duplicato in tiratura contraffatta usufruendo di svariati artifizi di varia natura ma sostanzialmente illeciti . Una piaga questa assolutamente reale, destinata a soddisfare quella categoria di persone disposte a pagare prezzi ribassati e a volte irrisori, per ottenere un oggetto di brand o un’opera d’ Artista a loro venduta come tale. Le motivazioni comportamentali dell’essere umano sono infinite e troppo complesse per essere capite e spiegate.
Accade pertanto che moltissimi lavori a “ firma d’autore “ risultino oggi abilmente contraffatti in tale quantità da risultare estremamente difficile, se non impossibile, contrastarne la diffusione. Parlaimoci chiaro : l’utente acquirente, qualunque oggetto compri, si espone a precisi e determinati rischi quando procede ad un acquisto di un oggetto d’arte la cui provenienza non è riscontrabilmente sicura o comprovata . Peggio se l’acquisto avviene in concomitanza di un prezzo notevolmente ribassato rispetto al “ normale prezzo di mercato “ del medesimo oggetto originale. Non nego che raramente si possano trovare oggetti autentici a basso costo ma appunto si trattano come detto di “ rarità “ assolute.
A noi preme però scrivere di Marcello Dudovich e delle sue opere che da tempo circolano in Web o in siti di svariata natura, dove moltissime persone vi accedono per vendere merce e prodotti sia autentici che copiati.
Dunque può capitare che gli acquirenti in Web si imbattano in opere proposte a nome o firma di Dudovich non sempre di genuina fattura. Alcune e rare volte il prodotto è di qualità e conseguentemente anche il prezzo, in genere non e’ a sconto. Spesso però l’opera è chiaramente e palesemente mal eseguita a tal punto da nemmeno essere qualificata come “ copia d’autore “. Il prezzo di queste opere “ non genuine “ viene spesso proposto a poche decine di euro ma a volte si arriva anche al centinaio e oltre. Non di rado , su un rinomato sito d’asta internazionale di oggetti usati , compaiono reiteratammente una moltitudine di fogli a firma Dudovich che Dudovich non è. La questione è diffusa da tempo e con franchezza nulla si può fare se non prestare molta attenzione al momento dell’acquisto. In sostanza dovrebbe scattare quel dubbio di autotutela che dovrebbe essere innato in ognuno di noi.
Con queste basilari e generiche premesse che Voi conoscerete già bene , offriamo a tutti Voi lettori queste seguenti semplici e normali riflessioni:
1) Dudovich è riconosciuto come il massimo esponenete grafico e pubblicitario del ‘900. A Lui la Repubblica Italiana ha dedicato dal 1960 ad oggi l’emissione di numerose serie filateliche in ambito di ricorrenze e celebrazioni internazionali. Considerato tale Artista di buon spessore, le sue opere autentiche sono trattate da gallerie e case d’asta con prezzi medi di 400- 2000 euro per i disegni a lapis, carboncini o chine , euro 1.500 -6.000 per gli acquerelli, euro 2.000-10.000 per le tempere di piccolo o grande formato , euro 7.000 -15.000 per olii e tavole di grande formato , euro 1.000 – 30. 000 per i manifesti litografici di tiratura originale. In genere le dimensioni dell’opera, il soggetto , lo stato di conservazione, la datazione e la sua storicità influiscono in forma determinante sul prezzo.
2) Le migliori opere di Dudovich sono oggi di estrema rarità e difficile reperibilità sul mercato. La maggior parte dei suoi archivi è andato disperso tra le due guerre e quanto di veramente prezioso esiste è ora conservato in istituzioni museali o in blasonate collezioni private che certamente non pongono in vendita tali opere. Nel vero circolano opere autentiche di notevole minor importanza, spesso schizzi a lapis o bozzetti poco definiti o con soggetti schematizzati. Più spesso però si trovano in circolazione vere e proprie “ copie “ o riproduzioni eseguite da altra mano. Il Web è un mercato globale sostanzialmente derogalemtato dove qualsiasi “ copiatore “, bravo o incapace che sia , ha sostanzialmente libero accesso nelle vendite potendo eludere, in tutto o in parte, il dover sottoporre l’opera ad un preventivo esame di verifica che invece verrebbe ( condizionale d’obbligo ) attuato se la stessa opera fosse posta in vendita in una galleria d’arte o presso una casa d’aste, anche quest’ultime a volte non immuni da questo malcostume.
3) La realizzazione di un’opera copiata a firma Dudovich è classificabile come frode o come contraffazione e pertanto legalmente perseguibile. Spesso il basso prezzo dell’opera posta in vendita è giustificato e motivato dal fatto che nel caso di scoperta dell’ “ inganno “ non vi sia convenienza, da parte di chi ha subito l’“ iganno “ (per la modesta somma di 50 -200 euro ), di perseguire il copiatore o il venditore dell’opera non autentica. Per una tale modesta somma nessun incauto acquirente si avventurerebbe in dispendiose ed estenuanti vie legali. In genere quando avviene la contestazione sull’autenticità di un’opera, colui che l’ha venduta quasi sempre risponde la rituale frase “…….. d’altronde per 50- 200 euro che cosa credevate di comprare ?? Un’opera d’autore forse ? “ . Accade però che una volta assodata la non autenticità di un lavoro, l’incauto acquirente pensa bene di rivendere la stessa per rifarsi dall’ ” inganno subito “ ed è proprio in tale modo che l’acquirente, da “allocco truffato “ diventa a sua volta “truffatore” . E’ questo un processo abbastanza logico : l’ “allocco” divenuto conscio del suo essere “ gabbato “, si crea una sorta di alibi morale tale da giustificare la rivendita della “ copia “ a qualcun altro, probabilmente sempre in Web. Tutto quanto sopra finchè l’opera “ copiata “ abbia un valore di vendita basso …….. ma cosa accadrebbe se l’opera falsa venisse venduta a somme maggiori anche di tante centinaia o migliaia di euro ?? La truffa in tal caso sarebbe assolutamente configurata definitivamente e a tale proposito sarebbe indispensabile il ricorso ad una denuncia presso i Carabinieri Nucleo Patrimonio Artistico. Non sono rari i casi di questo tipo già avvenuti per grandi firme d’Autore………. incluso Dudovich.
4) La genuinità di un’opera di Dudovich, come anche di qualsiasi altro artista, non deriva certamente dalla firma apposta sull’opera ne tantomeno dalla conclamata provenienza nobiliare che segue l’opera e nemmeno da attestazioni o perizie di autenticità rilasciati da esperti di ogni tipo . La qualità e certezza dell’opera proviene invece da numerosi fattori intrinsechi della stessa , dettagli questi conosciuti solo a poche persone che hanno frequentato l’autore o che ne hanno studiato per anni la sua personalità, la sua mano e il tratto d’esecuzione comprendendo le motivazioni delle sue opere, la sua personale geometria di composizione e tutti gli altri particolari costruttivi delle opere realizzate , modalità di stesura della pigmentazione compresa. Fattori questi assolutamente sconosciuti ai “ copiatori “, in genere di bassa qualità, che appunto si cimentano in “ copie “ che invadono il mercato………… peraltro mal eseguite e prive di ogni valido elemento della pura e buona contraffazione. La globalizzazione ha tutt’ora tale distorsione di non poco conto essendo sostanzialmente impreparata o incapace a distinguere un’opera autentica da una “ copiata “ bene o male che sia.
5) Totale e completa sconvenienza economica ad acquisire anche a basso prezzo opere d’Autore se non si conosce la provenienza, un’opera non “ genuina “ rimane quello che è. L’acquisto che ne deriva è catalogabile quindi come : negligenza, imperizia o imprudenza. In tutti i tre i casi l’acquisto diventa un problema.
Nei fatti trattasi di un incauto acquisto che anche se eseguito involontariamente così viene definito dal legislatore “ Colui che acquista, senza accertarne la provenienza o autenticità , cose che per qualità e condizione di chi la offre, o per prezzo particolarmente basso, avrebbero dovuto dare adito a sospetti sull’illecita provenienza della merce o sulla sua contraffazione“
L’acquisto di un’opera “ non genuina “ a prezzi bassi o alti, pone l’imprudente compratore in una delicata e rischiosa situazione qualora volesse rivendere l’opera in quanto da vittima acquirente si trasformerebbe in negligente venditore, per non dire peggio .
Quindi i noti, semplici e banali suggerimenti da porre in atto, se non altro per amor proprio e del personale portafoglio, sono:
- In caso di acquisto di opere d’arte farsi rilasciare obbligatoriamente un documento fiscale di vendita accompagnata da identificazione sia del venditore che e dell’opera stessa con annessa prova certa di pagamento a saldo dell’acquisto eseguito. Vivamente consigliato l’uso di assegni non trasferibili o bonifici bancari intestati al venditore o meglio pagamenti elettronici. Il tentativo di non rilasciare la ricevuta di vendita deve essere un allarme. Idem dicasi se il venditore non si mostrasse propenso a far esaminare preventivamente l’opera ad un proprio esperto di fiducia qualora ne sussistano le condizioni.
- Se possibile acquistare opere che abbiano una autentica verificabile riolasciata dell’Artista se vivo o di suoi famigliari o eredi se defunto. Assumere informazioni sull’opera contattando preventivamente il venditore nel tentativo di accertarne l’autenticità usufruendo delle proprie cognizioni in materia o interpellando addetti specializzati nel tema oggetto dell’acquisto. Il concetto è semplice: meglio “occuparsi” prima di un’opera pituttosto che “ preoccuparsi “ dopo averla acquistata.
Dilungarsi in altre raccomandazioni sarebbe noioso e pertanto invitiamo tutti alla massima raccomandazione nell’acquisto di un’opera di qualsiasi autoore in Web rammentando che non sempre l’opera falsa costa poco essendovi la possibilità di incontrare qualche buon “ copiatore “ in grado di realizzare un’opera discreta per essere venduta per vera a prezzo pieno .
Un ultimo monito ai copiatori seriali : “ Nemmeno i moderni tarli affamati potranno mai ricostruire i fori di vecchi tarli che in decine di anni hanno avuto tutto il tempo e la calma necessaria per rosicchiare. La loro fame sconsiderata e la schizzofrenia di alimentarsi produrranno fori non coerenti, concentrati e fitti come nessun tarlo autentico farebbe in qualche decennio. Inutile quindi tentare di rendere antico un pezzo di legno semplicemente pensando di metterlo in un baule di tarli affamati perché questi mai pottranno rosicchiare e tarlare come quelli veri secolari . Idem dicasi nel copiare le opere di Dudovich che anche se ben contraffatte mai potranno nemmeno avvicinarsi ai capolavori realizzati dalla mano dell’Artista.
La direzione artistica
Nell’ icona: Tempera conraffatta e copiata ( non bene ) da un noto catalogo espositivo. Prezzo di vendita nel 2017 euro 260,00