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A PROPOSITO DI “ COPIATORI “ E ALLOCCHI

L’altra faccia del Web

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Quante deformazioni di scambio commerciale   sta portando questa  dilagante  globalizzazione nella vendita  di ogni genere di prodotto  ??   Moltissime  ! …..se si  nota che  spesso ( non sempre )  il  sostantivo femminile   di   “ qualità “ è inversamente proporzionale alla definizione  di  “ globale “.  Più aumenta la globalità nella vendita di oggetti, più in genere ne  diminuisce la qualità.  A tale certezza  corrisponde  parallelamentre un’altra  terza  indubbia verità   con la quale un oggetto è maggiormente richiesto in proporzione alla sua rarità di reperimento sul mercato.  Più un oggetto è prezioso  più è ricercato, quindi l’elevata richiesta ne riduce estremamente   la reperibilità. Sono queste leggi economiche incise nella pietra. Conseguenza logica:  alte  probabilità che  l’oggetto originale irreperibile   venga   duplicato in tiratura contraffatta  usufruendo  di svariati artifizi  di varia natura  ma sostanzialmente illeciti .  Una piaga questa assolutamente reale, destinata a soddisfare quella categoria di persone disposte a pagare prezzi ribassati e a  volte irrisori,    per ottenere un oggetto di brand o un’opera d’ Artista a loro venduta come tale.  Le motivazioni comportamentali dell’essere umano sono   infinite  e troppo complesse   per essere capite e spiegate.

Accade  pertanto che moltissimi lavori a  “ firma d’autore “ risultino oggi  abilmente contraffatti in tale quantità da risultare  estremamente difficile, se non impossibile,  contrastarne la diffusione. Parlaimoci chiaro :  l’utente acquirente, qualunque oggetto compri,    si espone  a  precisi e determinati  rischi   quando  procede ad un acquisto di un oggetto  d’arte  la cui provenienza non è  riscontrabilmente  sicura o comprovata . Peggio  se l’acquisto avviene in concomitanza  di un  prezzo  notevolmente ribassato rispetto al “ normale prezzo di mercato “  del medesimo oggetto originale. Non nego  che raramente si possano trovare oggetti autentici a basso costo  ma appunto si trattano come detto di  “ rarità “ assolute.

A  noi preme però  scrivere  di Marcello Dudovich e delle sue opere che da tempo circolano in  Web  o  in siti di svariata natura, dove moltissime persone vi accedono per vendere merce e prodotti sia  autentici  che copiati.

Dunque può capitare  che gli acquirenti in Web si imbattano  in opere proposte   a nome o firma  di Dudovich  non sempre di genuina  fattura. Alcune e rare  volte il prodotto è di qualità  e conseguentemente anche il prezzo, in genere   non e’ a sconto. Spesso però   l’opera  è chiaramente e palesemente  mal eseguita  a tal punto da  nemmeno essere qualificata come “ copia  d’autore “.   Il prezzo di queste opere “ non genuine “  viene spesso  proposto  a poche decine di euro ma  a volte si arriva anche al centinaio e oltre. Non di rado  , su un rinomato sito   d’asta internazionale di oggetti usati , compaiono reiteratammente  una moltitudine di fogli  a firma Dudovich  che Dudovich non è. La questione è diffusa da tempo e con franchezza nulla si può fare se non prestare molta attenzione al momento dell’acquisto.  In sostanza dovrebbe  scattare  quel dubbio  di autotutela che dovrebbe essere innato in ognuno di noi.

Con queste basilari  e generiche  premesse che Voi conoscerete  già bene , offriamo a tutti Voi lettori  queste seguenti semplici e normali riflessioni:

1) Dudovich è  riconosciuto come il massimo esponenete grafico e  pubblicitario del ‘900.  A Lui la Repubblica Italiana ha  dedicato dal 1960 ad oggi  l’emissione  di  numerose  serie  filateliche  in ambito di ricorrenze e celebrazioni  internazionali. Considerato  tale  Artista  di buon spessore,  le sue opere autentiche  sono trattate da  gallerie  e case d’asta  con prezzi medi di 400-  2000 euro per i disegni a lapis, carboncini o chine  , euro 1.500 -6.000 per gli acquerelli, euro 2.000-10.000 per le tempere di piccolo o grande formato , euro 7.000 -15.000 per olii e tavole di grande formato , euro 1.000 – 30. 000 per i manifesti litografici di tiratura originale. In genere le dimensioni dell’opera, il soggetto , lo stato di conservazione, la datazione e la sua storicità  influiscono in forma determinante sul prezzo.

2) Le migliori  opere di Dudovich sono oggi  di estrema rarità e   difficile reperibilità sul mercato. La maggior parte dei suoi archivi è andato disperso tra le due guerre  e quanto di veramente  prezioso  esiste  è ora conservato in istituzioni museali o in blasonate collezioni private che certamente non pongono in vendita tali opere.  Nel vero circolano opere autentiche di  notevole minor importanza, spesso  schizzi a lapis o bozzetti poco definiti o con soggetti schematizzati. Più spesso  però  si trovano in circolazione vere e proprie  “ copie “  o riproduzioni eseguite da altra mano. Il Web  è   un  mercato  globale sostanzialmente  derogalemtato  dove  qualsiasi “ copiatore “, bravo o incapace che sia , ha sostanzialmente  libero accesso nelle vendite   potendo eludere, in tutto o in parte, il  dover  sottoporre  l’opera   ad un  preventivo esame di verifica che invece  verrebbe ( condizionale d’obbligo )  attuato se la stessa opera   fosse posta in vendita in una galleria d’arte o presso una casa d’aste, anche quest’ultime a volte non immuni da questo malcostume.

3) La  realizzazione  di  un’opera  copiata  a firma Dudovich  è  classificabile come frode o come contraffazione e pertanto legalmente perseguibile. Spesso il  basso prezzo dell’opera  posta in vendita   è giustificato  e motivato dal fatto che nel  caso di scoperta dell’ “ inganno “ non vi sia convenienza,  da parte di chi ha subito  l’“ iganno “   (per la modesta somma di 50 -200 euro ),  di perseguire il  copiatore  o il venditore dell’opera  non autentica. Per una tale modesta  somma  nessun incauto acquirente  si avventurerebbe  in dispendiose ed estenuanti vie legali. In genere quando avviene la contestazione sull’autenticità di un’opera, colui che l’ha venduta  quasi sempre risponde  la rituale frase “…….. d’altronde per  50- 200 euro che cosa credevate  di comprare ??  Un’opera  d’autore forse ? “ .  Accade però che una volta  assodata la non autenticità di un lavoro, l’incauto acquirente pensa bene di rivendere la stessa per rifarsi dall’ ” inganno subito “   ed è proprio in tale modo che  l’acquirente,  da   “allocco  truffato “   diventa  a sua volta  “truffatore” . E’ questo un processo abbastanza logico :   l’ “allocco”  divenuto conscio del suo essere “ gabbato “, si crea una sorta di alibi morale tale da giustificare la rivendita della “ copia “ a qualcun altro, probabilmente  sempre in Web.  Tutto quanto sopra finchè l’opera “ copiata “ abbia un valore di vendita basso …….. ma cosa accadrebbe   se l’opera falsa venisse venduta a somme  maggiori  anche  di  tante centinaia o migliaia di euro ??  La truffa  in tal caso sarebbe assolutamente configurata definitivamente  e a tale proposito sarebbe indispensabile il ricorso ad una denuncia presso i Carabinieri  Nucleo Patrimonio  Artistico. Non sono rari i casi di questo tipo  già avvenuti per grandi firme d’Autore……….  incluso  Dudovich.

4) La genuinità di un’opera di Dudovich, come anche di qualsiasi altro artista,  non deriva  certamente dalla firma apposta sull’opera ne tantomeno dalla conclamata  provenienza nobiliare che segue l’opera  e nemmeno  da attestazioni  o perizie di autenticità rilasciati da esperti di ogni tipo . La qualità e certezza dell’opera proviene  invece da numerosi fattori intrinsechi della stessa , dettagli questi conosciuti solo a poche persone che hanno frequentato  l’autore o che  ne hanno studiato per anni la sua  personalità, la sua  mano e il tratto  d’esecuzione  comprendendo  le motivazioni  delle sue opere,  la sua  personale geometria  di composizione  e tutti gli altri particolari  costruttivi delle opere realizzate  , modalità di stesura della pigmentazione compresa. Fattori questi   assolutamente sconosciuti ai “ copiatori “, in genere  di bassa qualità, che appunto si cimentano in “ copie “  che  invadono il mercato………… peraltro   mal eseguite e prive di ogni valido elemento della pura e buona  contraffazione. La globalizzazione ha   tutt’ora  tale distorsione  di  non poco  conto  essendo sostanzialmente impreparata o incapace a distinguere un’opera autentica da una “ copiata “ bene o male che sia.

5) Totale e completa  sconvenienza economica ad acquisire anche a basso prezzo opere d’Autore se non si conosce la provenienza, un’opera  non “ genuina “  rimane quello che è. L’acquisto che ne deriva  è catalogabile  quindi come : negligenza,  imperizia o  imprudenza. In tutti i tre i casi l’acquisto  diventa un problema.

Nei fatti  trattasi   di un  incauto acquisto che anche se eseguito involontariamente così viene  definito dal legislatore  “ Colui che acquista, senza accertarne la provenienza o autenticità , cose che per qualità e condizione di chi la offre, o per prezzo particolarmente basso, avrebbero dovuto dare adito a sospetti sull’illecita provenienza della merce  o sulla sua contraffazione“

L’acquisto di un’opera “ non genuina “ a prezzi bassi o alti,  pone l’imprudente compratore in una delicata e rischiosa situazione  qualora  volesse rivendere l’opera  in quanto   da vittima acquirente  si trasformerebbe  in  negligente venditore, per non dire peggio .

Quindi i noti, semplici e banali suggerimenti da  porre in atto,   se non altro per amor proprio e del personale portafoglio, sono:

  • In caso di acquisto di opere d’arte farsi rilasciare obbligatoriamente  un documento fiscale  di vendita accompagnata  da identificazione  sia del venditore che e dell’opera stessa    con  annessa  prova certa  di pagamento  a saldo dell’acquisto eseguito.  Vivamente consigliato l’uso di assegni non trasferibili o  bonifici bancari intestati al venditore o meglio  pagamenti elettronici. Il tentativo di non rilasciare la  ricevuta di vendita deve essere  un allarme. Idem dicasi se il venditore non si mostrasse propenso a far esaminare preventivamente l’opera  ad un proprio esperto di fiducia qualora ne sussistano le condizioni.
  • Se possibile acquistare opere che abbiano una autentica verificabile riolasciata dell’Artista se vivo  o di suoi famigliari o eredi se defunto. Assumere informazioni  sull’opera contattando preventivamente  il venditore nel tentativo di accertarne l’autenticità  usufruendo delle proprie cognizioni  in materia o   interpellando addetti specializzati nel tema oggetto dell’acquisto. Il concetto è semplice:  meglio  “occuparsi”  prima  di un’opera pituttosto che “ preoccuparsi “ dopo averla acquistata.

Dilungarsi in altre raccomandazioni  sarebbe noioso e pertanto invitiamo tutti alla massima raccomandazione  nell’acquisto di un’opera  di qualsiasi autoore in Web  rammentando  che  non sempre l’opera falsa costa poco essendovi la possibilità di incontrare   qualche buon  “ copiatore “  in grado di realizzare un’opera discreta  per essere venduta  per vera a prezzo pieno .

Un ultimo monito ai  copiatori seriali :  “ Nemmeno i   moderni tarli affamati potranno mai ricostruire i fori di  vecchi tarli  che in decine di anni  hanno avuto tutto  il tempo e la calma necessaria  per rosicchiare. La loro fame sconsiderata e la schizzofrenia di alimentarsi produrranno fori non coerenti, concentrati e fitti come nessun tarlo autentico farebbe in qualche decennio. Inutile quindi tentare di rendere antico un pezzo di legno  semplicemente pensando  di  metterlo  in un baule di tarli affamati perché questi mai pottranno rosicchiare e tarlare  come quelli veri secolari . Idem dicasi nel copiare le opere di Dudovich che  anche se ben  contraffatte mai potranno nemmeno avvicinarsi ai capolavori realizzati dalla mano  dell’Artista.

La direzione artistica

Nell’ icona: Tempera  conraffatta  e  copiata  ( non bene )  da  un noto catalogo espositivo.  Prezzo di vendita nel 2017 euro 260,00



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