
18 Ott ARMES LUDER
Povera creatura

“ Armes Luder ” ( Povera creatura ), questo è il titolo della tempera in presentazione che ci riconduce a Simplicissimus del marzo del 1913. Dudovich prestò il suo ingegno e maestria grafica collaborando con la rivista monacense di Simplicissimus. Tutto iniziò nel 1911 quando Albert Langen, editore di Simplicissimus , la rivista politico-letteraria a sfondo satirico che ormai si è conquistata una fama europea, lo invita a Monaco di Baviera: è da poco scomparso il titolare della pagina mondana del giornale, quel Reznicek che con Olaf Gulbranson ed Eduard Thony “ formava la triade gloriosa della mordace e spesso velenosa rivista “ e il triestino Dudovich è chiamato a rimpiazzarlo. Dudovich accetta e per Lui si schiuderà un nuovo periodo che, sotto il profilo umano e artistico, potremmo senz’altro definire” aureo”. Nella scuderia tedesca, pervasa da contaminazioni artistiche dei più grandi grafici del cartellonismo europeo, Dudovich produrrà circa 120 tavole che saranno destinate alle illustrazioni delle pagine della rivista. Saranno tavole di particolare realtà e raffinatezza avendo Lui avuto l’espressa mansione di “ inviato speciale “ per la pagina mondana che lo porterà nelle località di mezza Europa a contatto con il “ bel mondo “ internazionale. E’ da queste scorribande nella “ high society “ del tempo che Dudovich trarrà, con occhio acuto, numerosi spunti inediti per realizzare le sue tempere di particolare intensità che verranno poi consegnate alla carta da stampa. Dal suddetto periodo proviene il lavoro a tempera, di proprietà privata milanese, presentato in questa News . Trattasi di un pregevole intervento dell’Artista eseguito su cartone di cm 50 x 40 ca e riconducibile senza dubbi alla preparazione della tavola grafica titolata “ Armes Luder “ edita sul numero di Simplicissimus del marzo 1913. La riconducibilità è chiara in quanto la comparazione della tempera con la tavola grafica non lascia dubbi. Siamo in un locale pubblico, forse viennese o parigino, poco importa la località, quel che conta è Il soggetto rappresentato con fulcro sulla dama bianca seduta in atteggiamento di sussiègo e di contegno pieno di gravità un po’ altezzosa . Lei come sempre è amabile, con un lungo vestito bianco a frange nere sul quale spicca una rosa azzurra centrale. Da nobildonna emancipata regge tra le dita una sigaretta e il suo collo è adornato da una collana bianca in coordinamento con gli orecchini. Le sue mani affusolate sono completate da smalto rosso, come le sue sottili labbra mentre la testa è puntualmente adornata da copricapo a fascia con piumaggio centrale, tipico da “ Pre Dinner “. Il viso di Lei è particolarmente ben eseguito e il suo sguardo di intesa la dice lunga circa la scena rappresentata che nella tavola grafica di Simplicissimus riporta in calce la didascalia in caratteri gotici “ Mio Dio, il povero Rerf caduto in rovina, rosicchia con un piede i centesimi rimastigli e con l’altro fa appello al benevolo imbarazzo della sua famiglia “. L’allusione della frase è infatti diretta a Rerf , incompleta figura maschile che in secondo piano siede al tavolo con il solo fine economico di tenere “ i piedi in due scarpe “…………. e questo Lei lo sa benissimo come giustificato dalla didascalia sarcastica della tavola grafica. Da notare che l’uomo è volutamente abbozzato e posto in secondo piano in quanto figura minore nel contesto dove il vero soggetto primario è la donna. Il confronto tra la tempera in questione e la tavola grafica ci fa notare come le due donne rappresentate, seppur simili negli abiti e negli accessori siano sostanzialmente diverse. Nella grafica la nobildonna è più corpulenta e matura mentre nella tempera è diversamente più esile e giovane. Due modi di interpretare la scena con varianti che poi venivano esaminate , ponderate e scelte prima di mandarle in stampa. Da qui il motivo che spesso con il medesimo soggetto vi siano in circolazione più esemplari con lievi varianti. Una tempera pressoché uguale è stata pubblicata sul catalogo “ Marcello Dudovich, oltre il manifesto “ pag. 143 ediz. Charta, 2002 dove l’unica differenza è rappresentata dalla presenza di alcuni bicchieri sul tavolo. Si evidenzia inoltre che il medesimo soggetto “ Armes Luder “ è stato poi usufruito per la pubblicità in bianco e nero del Cordial Campari datato 1926/27 che rende tale tempera ancora più interessante considerata la doppia valenza di riferimento storico. Per ultimo e non di poco conto, si evidenzia il fatto che la donna posta di profilo in terzo campo verrà poi usufruita quale soggetto primario in un’altra tavola di Simplicissimus del 1913. La tempera presentata, di ottimo valore artistico è visibile con dettagli e riferimenti alla sezione Opere>Pitture> Tempere. “© 2019 archivio MD”
La direzione artistica