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CAMPARI ROSSO

Campari Rosso, alla scoperta del Negroni, il Conte degli Aperitivi

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1901 – Marcello Dudovich quasi all’inizio del suo splendore artistico crea uno dei suoi più celebrati manifesti avente per oggetto una coppia di amanti che all’interno di un tabarin si baciano appassionatamente aventi come complice un bicchierino di Bitter Campari.

La tonalità monocromatica del manifesto non lascia dubbi al consumatore del liquore reclamizzato. Rosso è il fuoco che divampa nel bacio passionale, rossa è la luce che rischiara la penombra galeotta e complice dei due amanti. Il messaggio pubblicitario è sintetico e veloce, così come sarà veloce e sicura qualunque conquista femminile per chi beve il Campari , liquore rosso rubino di fama internazionale e ingrediente basilare per i migliori cocktail tra cui il famoso drink Negroni di cui vi scriviamo la storia assai poco conosciuta.

LE ORIGINI DELLA LEGGENDA
Creato a Firenze nel 1919 su suggerimento del Conte Camillo Negroni, lo storico drink è diventato un classico della miscelazione italiana nel mondo. Come tutte le storie di successo, anche quella del Negroni è diventata una leggenda. A rimettere ordine ci ha pensato Luca Picchi, bar tender e fiduciario Aibes, dal 1997 dietro il banco del fiorentino e storico Caffè Rivoire, Il successo del Negroni risiede nella grande versatilità: un anytime che può essere offerto come aperitivo dalla robusta fibra o come after dinner da conversazione. Sull’argomento Luca Picchi ha già pubblicato nel Duemila il libro “Sulle tracce del Conte, la vera storia del cocktail Negroni”. Per primavera sta ultimando la versione “Cocktail Negroni, una leggenda italiana” con tanti nuovi e gustosi particolari .

UNA VITA DA SCOPRIRE
Raccogliendo documenti, targhe, foto e testimonianze sul Conte Camillo Negroni – precisa Luca Picchi – in archivi pubblici come la Biblioteca Nazionale e nei più diversi fondi privati, credo di aver ricreato con maggior precisione la vita di un personaggio vivace e poliedrico, esponente del bel mondo internazionale degli anni Venti”.
Dopo alcune esperienze negli USA (New York e Wyoming in particolare) rincorrendo il passatempo preferito (i cavalli) il Conte fa ritorno nella sua città d’elezione: Firenze.
Frequenta in particolare la posteria caffè Casoni, al civico 9 della centralissima via de’ Tornabuoni (oggi Caffè Giacosa, proprietà Roberto Cavalli) vivendo i fermenti culturali ed artistici del movimento futurista.
Stanco del solito aperitivo Americano (1/2 Campari, ½ vermouth rosso, soda o seltz) di gran moda al tempo, in un’imprecisabile sera del 1919, chiese al barman (allora “miscelatore”) Fosco Scarselli di “rinforzarlo” sostituendo la parte di soda con una di dry gin, alla moda dei predinner americani. Il nuovo mix piacque così tanto al Conte e ai suoi amici barfly che in breve tempo entrò a far parte della lista delle bevande del caffè Casoni e di altri eleganti locali del centro.
Fedeli alla scelta di prodotti solo nazionali, i suoi amici futuristi pretesero, al posto del gin inglese, che fosse utilizzato un analogo distillato al ginepro realizzato dai monaci benedettini della vicina Abbazia di Vallombrosa. Da tener presente che, a differenza di oggi, il drink era proposto freddo (senza ghiaccio) in piccoli calici, al posto dell’anglosassone tumbler basso con ghiaccio.
Battezzato “Negroni” in onore del Conte Camillo ed entrato nel ricettario Iba (International Bartender Asociation) negli anni ’60, il mix ha dato vita a un prodotto dal successo senza tempo, fonte d’ispirazione per la creazione di numerose varianti.

NEGRONI E I SUOI NEGROMANTI
Negli anni ’50 i barman dei grandi alberghi di via Veneto avevano preso l’abitudine di utilizzare il vermouth dry al posto del rosso: era nato il Cardinale, più chiaro e meno forte.
Negli anni ’60 Mirko Stocchetto del milanese Bar Basso lancia una versione “alleggerita” : Negroni Sbagliato (o semplicemente Lo Sbagliato) con il Prosecco al posto del gin.
Il “telaio” originale è stato utilizzato anche per twist internazionali. Nel Boulevardier il Bourbon Whiskey (meno secco) prende il posto del gin; nello Scorched Heart il gin è sostituito dal mezcal e il vermouth rosso dal Cynar (più erbaceo); in Estate Negroni al posto di Campari c’è Aperol che aggiunge una nota di arancia amara diventando un ottimo simpatico e allegro dissetante.
Negli anni Ottanta, i solid drink permettono di gustare il mix rallentando l’assimilazione della parte alcolica, come il Negroni Solido in forma di gelatina.

La Direzione Artistica

Nell’Icona: Manifesto di MD . Bitter Campari , 1901, cm 140 x 100.
Stampa Chappuis. Bologna.



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