
08 Apr LA STATUETTA AGFA DI DUDOVICH
Un Dudovich in argento massiccio 925

L’Agfa fu fondata nel 1867 a Rummelsburg, presso Berlino, da Paul Mendelssohn Bartholdy, figlio del compositore Felix Mendelssohn, e da Carl Alexander von Martius. Nel 1873 prese il nome di “Aktien-Gesellschaft für Anilin-Fabrikation”, il cui acronimo è AGFA. L’azienda produrrà inizialmente prodotti chimici per il trattamento delle pellicole fotografiche. Nel 1880 entrerà a far parte della società Franz Oppenhaim, che nel 1909 avrebbe creato a Wolfen la “Agfa Film Company” noto brand tedesco nelle prime pellicole sensibili. Siamo agli albori dell’immagine fotografica. Nel 1925 l’Agfa inizierà a produrre anche macchine fotografiche per la Bayer, l’anno successivo uscirà la prima fotocamera con il suo marchio, l’”Agfa Standard”, montata anche, nella seconda WW, nella versione cinepresa 8 mm, sugli intercettori ad alta quota Messerschmitt Bf 109 e Focke-Wulf Fw 190 della caccia tedesca per le riprese degli abbattimenti nemici. La produzione di apparecchi fotografici anche per uso professionale proseguirà fino al 1983 con enorme successo. Dagli anni d’oro dell’attività produttiva, tra il 1925 e il 1940, si tramanda una leggenda non confermata che la dirigenza Agfa, pienamente soddisfatta degli strabilianti risultati industriali, offrì in dono all’allora amministratore delegato Alfons Abwin Weber una Supercar aziendale Mercedes Benz 540 K Special Roadster ( 1937) prodotta in 11 esemplari rarissimi con valore odierno oscillante tra i 9 e i 12 milioni di dollari. Narra la leggenda che per tale auto aziendale furono prodotte una dozzina di statuette in argento massiccio 925 con relativa punzonatura tedesca ( Mezzaluna + Scudo + Orso) di un noto produttore di Amburgo e avente il medesimo soggetto che Dudovich ideò nel 1922ca con il suo storico manifesto AGFA-Film per la nota multinazionale, ovvero la donna con abito, cappellino e foulard rossi, con mano alzata e la famosa fotocamera Agfa Standard portata al collo. Manifesto che diede un enorme e smisurata visibilità pubblicitaria al marchio tedesco. La dozzina di statuette prodotte erano prototipi in pressofusione, di argento compatto, il cui migliore esemplare sarebbe stato montato sulla parte anteriore del cofano dell’autovettura in premio al Weber , esattamente al posto della rinomata”stella” Mercedes posizionata di serie sul cofano delle proprie autovetture. La volontà Agfa era quindi di dotare il rarissimo Roadster 540 K con una propria esclusiva statuetta coniata “Ad hoc “ per l’amministratore Alfons Abwin Weber che ben si meritava di avere in premio un’autovettura di estrema rarità montante sul cofano un’altrettanta esclusiva statuetta Agfa / Dudovich prodotta fuori serie. Al piede della statuetta, sia la verso che al recto, è ospitato il marchio ovale AGFA in ceramica blu con incastonata la scritta con lettere alfabetiche in avorio. Giunge ai giorni nostri un prototipo di questa statuetta, certamente non l’esemplare montato sulla Mercedes Benz donata ad Alfons Abwin Weber, ma uno di quei 12 prototipi prodotti per lo studio di fattibilità. Il comunicato ci perviene da una nota agenzia stampa inglese che evidenzia il fatto che questa statuetta è posta in vendita in un rinomato sito web di antiquaria al prezzo di $ 14.800,00 ( euro 12.330ca al cambio $/Euro 1,20). Vedere per credere quest’opera di sfavillante splendore argenteo per comprendere quanto Dudovich fosse apprezzato in terra germanica già nel 1930ca, tanto da assumere il soggetto da lui creato per coniarlo, in argento massiccio/ceramica/ avorio, nella commemorazione di un evento esclusivo di raffinata esclusività. La statuetta in questione verrà inserita provvisoriamente nel nostro sito alla sezione Grafica> Ceramiche dove potrà essere consultata nei dettagli di fusione a stampo con probabili cesellature manuali di rifinitura. Il manifesto di riferimento alla statuetta è invece visionabile alla sezione Manifesti > Pubblicità. Nella prossima news verrà presentato un manifesto Rinascente e in quella a seguire una splendida e rarissima tempera dei Magazzini Mele mai esposta ma pubblicata con encomio da parte di Orio Vergani. “© 2017 archivio MD”