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METLICOVITZ A TRIESTE. ENTRA IN SCENA IL GRANDE MAESTRO DI DUDOVICH E PIONIERE DELL’ARTE GRAFICA MURALE

Un’expo  che onora  uno dei “ guru “ assoluti del cartellonismo italiano. Al Revoltella  di Trieste  finalmente arriva la rassegna tanto attesa  sul grande maestro . Manifesti, qualche raro dipinto  e tanta grafica minore   per un grande talento dell’arte italiana. 

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Leopoldo Metlicovitz ( Trieste 1868 – Ponte Lambro 1944 ) è stato indiscutibilmente  uno dei più grandi maestri della cartellonistica, autore di decine di manifesti sensazionali , dedicati a prodotti commerciali e industriali, ma anche a grandi eventi come l’Esposizione internazionale di Milano del 1906, a famose opere liriche (Madama Butterfly, Manon Lescaut, Turandot) e a film dell’epoca del muto (primo fra tutti Cabiria, storico precursore del kolossal). Assieme ad artisti quali Hohenstein, Laskoff, Terzi e al più giovane  Marcello Dudovich, Metlicovitz  operò per decenni alle Officine Grafiche Ricordi di Milano, dopo un avvio come pittore paesaggista nella città natale e un apprendistato come litografo (professione ereditata dal padre) in uno stabilimento grafico di Udine. Fu proprio grazie all’intuito di Giulio Ricordi che Metlicovitz poté esplicare, dagli ultimi anni dell’Ottocento, tutte le proprie potenzialità espressive, non solo come grande esperto dell’arte cromolitografica, ma pure come disegnatore e inventore di quegli “avvisi figurati” (così chiamati allora) che, affissi a muri e palizzate, mutarono il volto delle città con il loro vivace cromatismo, segnando anche in Italia la nascita di quell’arte della pubblicità sintonizzata su quanto il “modernismo” internazionale andava proponendo nelle arti applicate sotto i vari nomi di Jugendstil, Modern Style, Art Nouveau, Liberty.  Fu anche  maestro  del concittadino  Marcello Dudovich quando  questi ancora giovane nel 1897  fu inviato  dalla famiglia a Milano per apprendere l’arte grafica presso le Officine  Grafiche di Giulio Ricordi. Un’esperienza questa che lasciò in “ Dudo “ un’impronta  indelebile sullo stile  e apprendimento tecnico  nella ideazione,  costruzione e colorazione di opere murali . Seguiranno per Dudovich altre notevoli esperienze ma quella del maestro Metlicovitz rimarrà  una traccia  indelebile  e basilare nella fama che l’allievo saprà  poi costruire  con  abile capacità intuitiva.  “I maestri sono importanti ma anche  l’allievo deve avere le capacità di apprendimento e sviluppo dell’arte acquisita“ scriverà Dudovich in una sua annotazione di diario meneghino.  A Metlicovitz  la città di Trieste dedica, nel 150° anniversario della nascita, la prima grande retrospettiva monografica, dal titolo “Metlicovitz. L’arte del desiderio. Manifesti di un pioniere della pubblicità”, aperta al pubblico dal 16 dicembre 2018 al 17 marzo 2019, negli spazi del Civico Museo Revoltella e del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”.  Due diverse  location dettate  da esigenze di spazio  e di proiezione artistica. Una scelta opinabile seppur  condivisibile per  probabili motivi logistici. L’esposizione,  curata dallo storico dell’arte e scrittore Roberto Curci e diretta da Laura Carlini Fanfogna, direttrice del Servizio Musei e Biblioteche, e da Marta Mazza, direttrice del Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, presenta 73 manifesti di medio e grande formato , tre dipinti e una ricca selezione di “grafica minore” (cartoline, copertine di riviste, spartiti musicali ecc.), organizzate in otto sezioni espositive.  I dipinti sono da considerarsi “ merce rara “ essendo opere residuali di una produzione ormai persa di cui si conosce pochissimo. Rari sono i collezionisti e le istituzioni che possiedono dipinti di Lepoldo. Spiega Roberto Curci: “La produzione cartellonistica di Metlicovitz, così come quella dell’amico Dudovich, fu particolarmente intensa negli anni precedenti la Grande Guerra, con la creazione di autentici capolavori rimasti a lungo nella memoria visiva degli italiani e a tutt’oggi largamente citati e riprodotti in ogni studio sull’evoluzione del messaggio pubblicitario del Novecento. A questo eccellente artista, caratterialmente schivo ed estraneo ad ogni mondanità, alle prove – affascinanti per verve ed eleganza stilistica – da lui devolute sia a realtà commerciali come i popolari Grandi Magazzini napoletani dei Fratelli Mele sia all’universo musicale e teatrale, spiritualmente a lui congeniale (conoscente di Verdi, fu amico soprattutto di Puccini), è dedicata questa mostra che si propone di rappresentare il ‘tutto Metlicovitz’, straordinario cartellonista, certo, ma anche eccellente pittore ed efficace grafico e illustratore”. La mostra è corredata da un catalogo a cura di Roberto Curci e Marta Mazza (Lineadacqua Edizioni). Dopo Trieste, la rassegna verrà ospitata al Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, dal 6 aprile al 18 agosto 2019.  Da non perdere per gli amanti dell’arte murale e non solo. Un’occasione unica e irripetibile per ammirare rarissimi capolavori di questo “ tutto Metlicovitz “  unico nel suo genere.

 

Coordinate e location  espositive

Metlicovitz; “ L’arte del desiderio. Manifesti di un pioniere della pubblicità”
dal 16 dicembre 2018 al 17 marzo 2019
orari
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura dei due musei
Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna
Biglietteria/Informazioni
via Diaz 27
+ 39 040 675 4350
tutti i giorni 9-19 (martedì chiuso)
www.museorevoltella.it

Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”
Sala Attilio Selva
Biglietteria/Informazioni
via Rossini 4
+ 39 040 675 4039
tutti i giorni 10-17
www.museoschmidl.it



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