Giuseppe Borsalino, nasce ad Alessandria nel 1834 da allora verrà affettuosamente chiamato “u’ siur Pipen” ( il signor Pippo ) . Giuseppe iniziò a lavorare a 13 anni in piedi su uno sgabello per raggiungere il bancone facendo la felicità di sua madre che lo voleva cappellaio. Dopo questa prima esperienza giovanile di tre anni come garzone e poi apprendista nella sua città si trasferirà per 7 anni a Parigi per un impiego i nel cappellificio “Berteil “ in Rue du Temple ottenendo la qualifica di Maestro Cappellaio. Tornato in Italia all’età di 23-24 anni , Giuseppe aprirà nel 1857 insieme al fratello Lazzaro il suo primo laboratorio in un cortile di via Schiavina ad Alessandria. È l’inizio questo della nascita della più famosa e rinomata azienda artigiana che saprà internazionalizzare copricapi per uomini e donne, cappelli di manifattura esclusiva che diverranno un mito per molti……… per tutti. Siur Pipen guardava all’estero, soprattutto all’Inghilterra: Denton, Stockport, Manchester, con quelle diavolo di macchine che avevano rivoluzionato il mestiere dei cappellai. Nel 1897 il maestro visita la fabbrica di Battersby a Londra. Qui “senza farsi vedere intinge il suo fazzoletto nella vasca della ‘catramatura’ e porta così in Italia il segreto inglese per la fabbricazione delle “perfette bombette”. La leggenda dice così. La storia ha fatto il resto. Grazie all’esperienza inglese, il maestro decide di importare quelle macchine che a Denton, Stockport e nei sobborghi di Manchester avevano rivoluzionato il mestiere dei cappellai. Questa sarà la mossa vincente di Giuseppe che gli aprirà la porta all’olimpo del commercio internazionale. Seguirono anni felici di forte crescita aziendale basata su perfette e azzeccate ideazioni industriali e sulla capacità dei due fratelli Giuseppe & Lazzaro di sviluppare un modello vincente sia produttivo che distributivo. I due fratelli Borsalino e Alessandria saranno per decenni un rinomato binomio con una fabbrica che da 15 addetti iniziali raggiungeranno quasi tremila dipendenti e alla morte di Giuseppe l’azienda verrà rilevata condotta dal figlio Teresio, il mecenate che alla città darà lavoro e anche infrastrutture sanitarie. Tutto filerà liscio e a gonfie vele per oltre un secolo di successo ( 1857 – 1957 ) producendo milioni di milioni di cappelli (la fabbrica arrivò a produrne 4 mila al giorno) di altissima e unica qualità. Iniziano dopo i primi anni Sessanta le vicende giudiziarie che dureranno decenni fino ad 2016/ 2017, l’azienda passerà di mano più volte, sia volontariamente che forzatamente. Subentrerà un fallimento consensuale e il “brand “ soffrirà anche per aspetti fiscali ed economici definiti “ grigi “ nella migliore delle ipotesi. Le vicende giudiziarie di Borsalino sono note da anni: in mezzo ci sono circa 160 anni di storia e di mito e pure un francobollo , voluto nel 2017 dal ministero dello sviluppo economico per celebrare tutta quella storia e collocare l’azienda tra le “Eccellenze del sistema produttivo italiano”. “© 2018 archivio MD”