TEMPERE

Osannato come  ideatore di finissimi manifesti tra i più memorabili del novecento italiano Dudovich  non nascose mai di nutrire  fin da ragazzo una forte vocazione alla  pittura  pura che affiancherà, alla produzione  litografica di manifesti,   un’ attività  di “ pittore accademico “ volto a proseguire in chiave “ modernista “ le lezioni apprese da A.Boklin, F.v Stuck, dalla Secessione Viennese e dall’ispirazione Preraffaellita. Dudovich  comprese di avere un’ anima  di “Pittura” e la mise in atto  producendo lavori  conservati in istituzioni museali e collezioni private. La pittura fu sempre per lui una seconda anima, la meno commerciale certamente ma forse la più profonda.  Le prime tavole, con soggetti  tracciati a lapis o carboncino e pigmentate a tempera, risalgono agli anni Dieci e avranno da subito un’ impronta volta allo studio della pubblicità o dell’illustrazione  editoriale per riviste  italiane “ La Lettura “ , “Novissima”, “Varietas” ,  “Il secolo XX “, “Ars et Labor “ e tante altre. Influirà notevolmente  anche la sua esperienza di pittore realizzando tavole   presso la rivista “ Simplicissimus”di Monaco di Baviera dove  intratterrà rapporti di amicizia e collaborazione professionale con i grafici  ( T.T. Heine,F. von Raznicek, E.Thony, H.Kley, A.Kubin, W. Schultz )  della scuderia  dell’editore Albert Langen   che lo porteranno a realizzare nel 1920  il lavoro  “ L’ombra nuda” di spiccata  tendenza  simbolista  e  afferente ad un soggetto teatrale. Le ragioni  economiche dei manifesti hanno prevalso  da tempo  e il pittore che è in Dudovich  dovrà attendere  il riconoscimento della propria entità  presentando due rilevanti   opere alle Biennali di Venezia  del 1920 con “ La signorina della veletta” e del 1922 con il “ Ritratto di Pina Brillante “. Due lavori ad olio   di spiccata elegante emancipazione femminile  dove viene rappresentata una donna determinata, forte e decisa, la donna  Virago,  moderna tendenza   confermata  ancora nel 1930 con la realizzazione  della più raffinata “ Eleganza”  acquistata direttamente dall’Artista,  nel 1947, dal museo triestino Revoltella . Gli  anni Venti e Trenta saranno  gli anni centrali di questa pittura   che Dudovich  svilupperà in parallelo  alla produzione pubblicitaria. Più fresca e meno  compassata sarà la sua mano  di pittore nel realizzare tempere  propedeutiche  a manifesti, copertine, illustrazioni, di cui si offrono nel sito alcune immagini .  Sarà  la pittura una vocazione  che conserverà in tutta la sua  vita e  che  al termine  della sua attività artistica diventerà una vera  nostalgia.  Altre tavole a tempera saranno poi realizzate  nell’ispirante  soggiorno Libico che Dudovich  tenne  nel 1937.  Dall’inizio degli anni Quaranta  la momentanea sparizione della pubblicità commerciale dissolta nel turbinio dell’evento bellico porterà l’Artista  ad una seconda produzione   e fino al termine della sua esistenza l’Artista continuerà  a produrre lavori pittorici ma tutto verrà realizzato con tratti stilistici diversi, sommari, dalle accese colorazioni  e privi della pungente  caratterizzazione psicologica di un tempo .  La mutazione dello stile degli anni Venti/ Trenta  verso gli anni Quaranta avverrà gradualmente  in dignitosa   dissolvenza e soprattutto con la consapevolezza di essere rimasto fedele  a se stesso, alla propria  vocazione, alla propria anima artistica.

(approfondimento : Dudovich  “Oltre il Manifesto” Dudovich, Roberto Curci) “© 2017 archivio MD”

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