Nell’anno 1910 Marcello Dudovich lascia le Officine Ricordi di Milano per raggiungere la città di Monaco, accettando l’offerta dell’editore Albert Langen, che gli ha proposto di collaborare con la sua rivista “Simplicissimus”, rivista satiro politica di spessore con fama europea , di cui è direttore insieme a Thomas Theodor Heine. E’ infatti da poco scomparso il titolare della pagina mondana della rivista, quel Ferdinand von Reznicek che con Olaf Gulbranson ed Eduard Thony costituiva la triade gloriosa della mordace e spesso velenosa rivista e Dudovich è chiamato a rimpiazzarlo. Dudovich accetterà l’incarico di corrispondente estero e illustrerà per circa quattro anni, con tavole di soggetto mondano, la “pagina della galanteria” del giornale tedesco entrando in contatto e collaborando con i mostri sacri della grafica tedesca di quell’epoca quali Kainer, Schultz, Heine , Thöny, Kley, che già avevano abbandonato la zavorra secessionista dopo averne decantati gli apporti ed assimilate le inevitabili eredità sulla traccia artistica impostata dal “ principe” del manifesto tedesco Ludwig Holwein la cui fama nel 1911 aveva varcato i confini tedeschi. L’esperienza straordinaria che Dudovich vivrà dal 1910 al 1914 è appunto legata al ruolo, che pare essere fatto su misura per Lui, di “inviato speciale” per la pagina mondana; a Lui viene chiesto di viaggiare attraverso l’Europa, di sostare nelle località più alla moda e di fornire un reportage, quanto più ricco possibile, delle abitudini libertine dell’alta società internazionale. Dudovich, recandosi a Parigi, Londra, Montecarlo e Deauville, catturerà e ritrarrà individui e situazioni dando vita ad una meravigliosa galleria di immagini, di” tranches de vie”. In questi anni monacensi Dudovich collaborerà saltuariamente, nel corso del 1912, anche con un’altra rivista tedesca, il “Meggendorfer Blätter” mentre rimarrà al “Simplicissimus” fino allo scoppio della prima guerra mondiale, “quando non poté sopportare, egli figlio di un garibaldino, che i suoi disegni venissero pubblicati vicino alle vignette umoristiche che denigravano l’Italia.” Per la sua italianità la sua casa-studio di Monaco verrà saccheggiata e devastata dall’impeto nazionalista germanico e centinaia di disegni e meravigliose tavole a tempera di quel breve ma intenso periodo vennero completamente distrutte e disperse. “© 2017 archivio MD”