Un significativo mixage delle più numerose ( circa 210 ) “ affiches “ del Nostro, dove per ogni commessa conferitagli saprà trovare il modo e la forma più appropriata per “ fissare l’idea”. Splendi manifesti che dal 1900 al 1955 rappresenteranno una esemplare interpretazione della pubblicità nello spaccato dell’industria italiana. Cinquant’anni di produzione che consacrarono Dudovich al vertice dell’olimpo dei massimi esponenti della grafica italiana, l’unico ad aver avuto una duratura e prolifica produzione di successo . Solo per citarne alcuni rammentiamo “ il Giornale d’Italia “ del 1902 dal semplice gusto Liberty moderno con nudità femminile priva di decorazioni floreali e argutamente avvolta in fogli di giornale passando per il giallo manifesto “Borsalino “ del 1911, una natura morta che fece uno strepitoso successo vincendo, pur essendo fuori lista, il primo premio al Concorso Nazionale dei grafici pubblicitari al quale Dudovich partecipò con la scuderia Ricordi di Milano. Il percorso svolto nelle singole committenze è esteso e spazia su numerosi soggetti tutti aderenti ad un poliedrico astuto stile nella ricerca pubblicitaria. Da un decennio all’altro i lavori di Dudovich subiranno modificazioni strutturali sia nel componimento del soggetto che nell’uso della colorazione diventando più “tecnico”, più smaliziato, quindi meno “puro“ con l’abbandono totale del manifesto –quadro ormai definitivamente tramontato per lasciare spazio al manifesto commerciale il cui contenuto sarà solamente di trasmettere l’idea affinchè il passante non abbia ad ammirare la bellezza di un’opera d’arte ma venga reso oggetto di una immediata decodificazione dell’immagine per “associazione di idee”. Avremo quindi molti manifesti che saranno veri e propri “ marchi di fabbrica” capaci di identificare un prodotto al primo sguardo, ancorchè distratto. Per tale abilità e creatività moderna e innovativa tutte le più grandi industrie italiane faranno ricorso al suo ingegno ed alla maestria della Sua mano, tramandando fino ai giorni nostri i Suoi lavori, ora conservati in istituzioni pubbliche, archivi storici o fondi privati aziendali. “© 2017 archivio MD”