
26 Ott AL CAFFE’
Un prototipo “Cordial Campari “

Siamo agli inizi della produzione di opere del giovane MD, precisamente nei primissimi anni del Novecento. Le prove si evincono non solo dalla tipologia di firma apposta sull’opera in presentazione ma da una moltitudine di dettagli compositivi e pigmentazione che l’Artista praticava ritualmente dal 1900 al 1925. Presentiamo quindi un giovane “ Dudo “ ai primi albori, nel pieno della sua capacità artistica e compositiva quando i suoi capolavori erano acclamati e ricercatissimi. L’opera in presentazione è un acquerello dai colori tenui e contrastati, ben realizzato su un supporto di cartone dalle dimensioni di cm 25 x 24. Il titolo che la casa d’aste gli ha attribuito nella tornata di vendita del 2018 è “ Al Caffè “ ma nei fatti le opere di Dudovich non hanno mai avuto titolazioni se non di fantasia derivanti da semplicistiche intuizioni di non addetti al mestiere. A ben vedere certamente la scena ritratta potrebbe rappresentare “ Al caffè “ ma nel vero lo scrivente è convinto che diversamente trattasi di un “ prototipo “ della pubblicità del rinomato Cordial Campari di Milano. Le strette simiulitudini allo storico manifesto “ Cordial Campari “ del 1914/15 a firma Dudovichsono molte e coincidenti, non casuali. La postura dei soggetti dell’acquerello e del manifesto è simile e in entrambe i casi un gruppo di uomini e una damasono raccolti intorno ad un tavolo sul quale poggiano bicchieri e bottiglia. Cambiano i vestiti e le colorazioni che nel manifesto sono ovviamente diversi dall’acquerello ma il concetto di scena è esattamente uguale o quantomeno simile. Identicaanche la tipologia di firma apposta sul manifesto e sull’acquerello che ci indica quindi una miglior precisione della datazione al 1915 ca, epoca di stampa del manifesto. Acquerello molto raffinato dove l’intera colorazione è impostata su una tonalità pastello generalizzata con netto contrasto tra il nero degli abiti maschili e la luminosità della dama pigmentata in tonalità beige che è il vero centro dell’opera. Esaminando l’acquerello con una lente di ingrandimento si notano molti dettagli che all’apparenza sfuggono e non possono essere notati in web ma che confermano la qualità dell’opera che altro non è , con probabilità al 90% , uno dei tanti prototipi realizzati prima di arrivare al capolavoro definitivo del più noto manifestostampato da quel genio di Edmondo Chappuis, maestro di inizio Novecento dell’applicazione dei colori e della metodologia di imprimitura e successiva stampa policromatica. Sarà infatti Chappuis ad accogliere a Bologna il giovane Dudovich nel suo umile e modesto stabilimento grafico collocato in un buio e angusto sottoscala e saprà dare alle opere dell’Artista la massima espressione di nitidezza e purezza di stampa tutt’oggi apprezzata e ricercata da collezionisti di manifesti murali. Si ringrazia ilcollezionista che ha reso disponibile la presentazione di tale piccolo gioiello.L’acquerello in esame è visionabile con dettagli alla Sez. Opere> Pitture >Acquerelli.
La direzione artistica