
20 Feb LA TAVOLA “DARK” DI SIMPLICISSIMUS
Una poesia per due meretrici

Ti ho baciato nella via più scura dove l’ombra si veste di pizzo con i dubbi marciti da un pezzo e le grondaie che piangono di già, siamo lupe con le scarpe nere su una strada senza primavere, siamo denti stretti in mezzo al buio dove ogni battito di cuore è un guaio, maledette come due vampire sempre in fuga quando arriva il sole perché il giorno non ci vuol vedere fare quello che facciamo qui. Allora ti aspettiamo qui sotto all’ala della civetta, ferme come due statue di marmo, come due querce, come gli occhi del pesce giù a terra come l’ombra della bottiglia, come la croce del cimitero, come questo prato pieno di goldoni ormai spesi. Ti aspettiamo finchè il sole ne ha piene le balle, finchè vola il pipistrello, finchè il mondo non ha più sussulti e possiamo ascoltare i tuoi sussurri. Noi aspettiamo te e già usavamo questo coltello quando tu guardavi il carosello, abbiamo rubato quel che non avevamo e l’abbiamo venduto a chi lo aveva già , abbiamo imparato dai fili d’erba a piegarci dentro la bufera, ci siamo rialzate come niente fosse resistendo anche alla galera. Cupido forse è un deficiente o di notte non ci vede niente ma il giorno sa che siamo due delinquenti e che tu sarai nostro cliente. Noi ti aspettiamo qui dove finiscono tutte le strade, insieme alla cicatrice del muro, insieme ai chiodi e alle macchine morte, insieme al cane senza una gamba dove il destino scappuccia e stramba, dove i ragni fanno la macumba. Noi ti aspettiamo al capolinea della decenza dove la sorte non ha mai pazienza dove la sorte non ha mai speranza e temperate come una matita siamo qui per riscrivere un’altra vita almeno nella notte. Noi ti aspettiamo qui , noi ti aspettiamo qui. Tavola visionabile con dettagli macro alla sezione Grafica > Simplicissimus. Il medesimo soggetto con uguale titolo verrà usufruito per la tavola XX titolata “ Oscure frequentazioni “ della rinomata monografia di Dudovich “ Album Corso”. “© 2017 archivio MD”